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La riforma delle ispezioni «dimentica» le funzioni non di vigilanza delle vecchie Dtl
Sedi del nuovo ispettorato incompetenti sulle conciliazioni

A rischio la regolarità dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo per le aziende con non meno di 15 dipendenti. E pure le conciliazioni con lavoratori in passato raggiunte presso le Direzioni del lavoro. Queste ultime con il nuovo anno sono state «sostituite» dagli uffici territoriali del nuovo Ispettorato nazionale del lavoro.

I quali, tuttavia, non risultano apparentemente altrettanto competenti a essere sedi delle commissioni di conciliazioni in cui, per legge, vanno esperiti i tentativi obbligatori di conciliazione. Su tutti, quelli necessari per operare i licenziamenti, ai sensi dell’art. 7, L. 604/1966. Ma presso l’Inl neppure sarebbero validi gli accordi transattivi con i lavoratori ex art. 2113 cod. civ..

Per comprendere il problema reale che sta emergendo, occorre osservare come, in forza del Jobs act, dall’inizio del 2017, dopo una gestazione di oltre un anno, hanno appunto iniziato a prendere vita sul territorio le sedi della nuova Agenzia dell’ispezione, organismo di polizia del lavoro. Tali uffici hanno di fatto occupato il «posto» (proprio nel senso che sono ubicate esattamente presso i medesimi uffici e con il medesimo personale) delle precedenti Direzioni territoriali del lavoro (Dtl), ossia, gli ex-uffici periferici del Ministero del lavoro.

Ma il cambiamento gattopardesco di etichette e sigle con cui devono ora familiarizzare i cittadini (Dtl prima, Inl ora), cela una realtà più sostanziale di quanto potrebbe sembrare. Cioè quella per cui, seppure tutte le funzioni ispettive di Dtl sono oggi transitate d’emblée in capo all’Ispettorato nazionale, non altrettanto può dirsi per le altre competenze e funzioni ministeriali già praticate dalle Direzione territoriali.

Tra queste anche e soprattutto quelle relative alle attività di conciliazione presso le commissioni, previste dall’art. 410 cpc («le commissioni di conciliazione sono istituite presso la Direzione provinciale del lavoro»).

Va innanzitutto chiarito che mentre le precedenti Dtl erano sedi «statali», non sono statali quelle dell’Inl. Quest’ultimo infatti è un ente pubblico non economico, vale a dire di natura parastatale, tipo Inps e Inail. Una circostanza, e una differenza, non da poco. Infatti, se è vero che per il decreto attuativo del Jobs act, dlgs 149/2015, l’ispezione del lavoro e le funzioni accessorie a essa, passano dal Ministero del lavoro al nuovo Ispettorato nazionale, non così è stato stabilito quanto alle restanti materie.

Né pare nella «logica» costituzionale delegare, se non espressamente voluto dal legislatore, funzioni dello Stato a chi Stato non è.

Nel stesso chiaro senso «limitativo» è, del resto, il decreto del presidente della repubblica n. 109 del 26 maggio 2016, regolamento con cui è stato approvato lo Statuto dell’Ispettorato nazionale. Esso, tra le ulteriori, non fa menzioni di attribuzioni «conciliative» di sorta.

La conseguenza, quindi, è che attualmente, venute meno le sedi territoriali del Ministero del lavoro (statali), le attività e competenze «non ispettive«» risultino non essere più «attribuite». O meglio, che residuino in capo a un Ministero del lavoro, che è però rimasto privo di una sua organizzazione sul territorio. Quindi, in attesa di novità, nessuno pare avere i poteri per procedere.

La mancanza di corretti tentativi di conciliazione rischia, così, di invalidare gli accordi tra datori di lavoro e lavoratori raggiunti presso l’Inl e tutti i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo che devono, per l’art. 7, legge 604/1966 essere preceduti «da una comunicazione effettuata dal datore di lavoro alla Direzione territoriale del lavoro del luogo dove il lavoratore presta la sua opera» e seguiti dal puntuale procedura prevista.

Un difetto di valida condizione di procedibilità potrebbe essere ora portato al vaglio dei giudici per quanti lavoratori intendano impugnare i licenziamento per ragioni «obiettive».

di Mauro Parisi

[ItaliaOggi n. 30 del 04.02.2017]

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