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I dati illustrati dal nuovo coordinatore generale dell’Avvocatura che punta sull’autotutela.

In dieci anni cause scese da 844.247 a poco più di 165mila.

Autotutela e abbattimento del contenzioso giudiziario tra le nuove priorità dei legali dell’Inps. La nuova strategia deflattiva viene rilanciata da Mirella Mogavero, dal 1° agosto nuovo coordinatore generale dell’Avvocatura Inps e prima donna a ricoprire l’incarico. «A seguito delle politiche deflattive perseguite soprattutto nell’ultimo decennio dall’Inps», conferma Mogavero, «l’Istituto è passato da una percentuale di quasi il 20% del totale del contenzioso civile nazionale al 6,4%».I numeri rivelano quanta strada si sia fatta dal 2010, allorquando un quinto del contenzioso nazionale di fronte ai giudici era targato Inps (844.247 cause su 4.751.157 in Italia). Dai dati dell’Istituto aggiornati al 31 agosto scorso, emerge, però, che ora il contenzioso si attesta a poco più di un ventesimo di quello nazionale (165.299 cause su 2.588.282). Delle attuali cause pendenti in cui è parte l’Istituto, il 41% (67.863 cause) riguarda pretese contributive (evasioni contestate, recuperi di agevolazioni concesse, ecc.), 14% invalidità civili (23.203 cause), 11% prestazioni pensionistiche (18.820 cause), 8% prestazioni a sostegno del reddito (12.668 cause) e 7% concerne la materia della previdenza agricola (11.938 cause).

La maggiore attenzione dell’Istituto a ridurre le controversie passive, i tempestivi cambi di orientamento amministrativo, l’ottimizzazione delle strategie difensive hanno permesso all’Inps, in poco più di dieci anni, di scrollarsi di dosso un fardello di quasi 700mila cause.

Malgrado le azioni virtuose, tuttavia, i numeri -con 55.368 nuove cause solo dal 1 gennaio al 31 agosto 2022 – sono ancor’oggi impressionanti e fanno dell’Avvocatura dell’Istituto il più grande ufficio legale sul territorio nazionale. Agli 283 avvocati che quotidianamente operano nelle sedi centrali e territoriali, a breve si unirà un rinforzo rappresentato, dopo venti anni dal precedente concorso, dall’assunzione di 40 nuovi legali.

Nell’attesa, anche grazie alla crescente innovazione tecnologica dell’Inps, da dieci anni a questa parte gli uffici legali del Nord Italia continuano a offrire supporto sussidiario a quelli con maggiori carichi del Sud (per es. l’avvocato di Milano per Foggia), trattando a distanze le cause. Come chiarisce il nuovo Coordinatore Generale, ciò è avvenuto «con l’introduzione e l’affinamento di un meccanismo sostanzialmente inedito nella pubblica amministrazione, ovvero distribuendo i maggiori carichi delle aree più critiche, in una solidarietà professionale che ha generato economie e valore aggiunto».

Per Mogavero, comasca, in Avvocatura dal 1990 e in passato coordinatrice legale della Lombardia, la principale ricetta è quindi quella di prevenire il contenzioso non necessario. Deve però ancora «accrescersi la sensibilità “culturale” dell’INPS all’utilizzo dell’autotutela che rappresenta anche uno strumento a beneficio dell’immagine della Pubblica Amministrazione e della sua reputazione». Un’attenzione effettiva alle posizioni dei contribuenti -del cui difetto le categorie professionali si sono in effetti fino a oggi sempre più lamentate- che «induce progressivamente l’utenza alla percezione che “dall’altra parte della barricata” non vi sia un moloch ottuso e irremovibile, ma respirino esseri umani che condividono una comune esigenza di capacità istituzionale di autocritica».

di Mauro Parisi

[ItaliaOggi n. 212 del 09.09.2022]