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Nel prossimo futuro stop agli ispettori del lavoro nelle aziende dell’Alto Adige. E, a condizioni «agevolate», impunità totale dalle sanzioni penali e amministrative. È questa una delle novità contenute nel disegno di legge della Provincia autonoma di Bolzano, in discussione in questi giorni, in materia di modifiche a leggi locali già esistenti su salute, sociale e lavoro. Previsioni in apparente controtendenza anche rispetto alle novità del Jobs act e all’imminente istituzione di una agenzia autonoma della vigilanza. Così, mentre con l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che dovrà accorpare tutti gli organi di vigilanza sul lavoro e la legislazione sociale, ora disseminati tra diversi organismi (ministero del lavoro, Inps, Inail in particolare), verrà previsto che si concludano con gli enti territoriali a statuto speciale appositi protocolli d’intesa, al fine di garantire «l’uniforme svolgimento dell’attività di vigilanza ed evitare la sovrapposizione di interventi ispettivi», la provincia di Bolzano pare decisa a smarcarsi dalle logiche nazionali. Infatti, l’intenzione manifesta è che in Alto Adige si possano adottare direttive cogenti volte a recare il minore intralcio al normale esercizio delle attività di impresa. E ciò, non solo mediante la riduzione dei controlli nelle imprese, ma perfino la loro eliminazione. In sostanza, un azzeramento delle ispezioni d’iniziativa degli organi di vigilanza, se non nei casi di stretta necessità. Se senz’altro può condividersi la logica bolzanina di una più stretta collaborazione tra ispettori e associazioni di categoria dei datori di lavoro, con coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, per prevenire il rischio di situazioni di irregolarità, perplessità sorgono dalla proposta del nuovo istituto agevolativo della «prescrizione di adeguamento». In sostanza, un ordine molto «benigno» a conformarsi alla norma che i funzionari saranno tenuti a emanare in ipotesi di riscontrate violazioni amministrative e penali che non diano luogo a danni irreversibili. Cioè, del tutto irrecuperabili e insanabili. Va osservato che istituti simili esistono già, nel nostro ordinamento nazionale (es. la diffida obbligatoria amministrativa e la prescrizione in ambito penale). Tuttavia l’adeguamento alla richiesta degli ispettori conduce sempre a uno «sconto» della sanzione, e non a una sua totale elisione. Effetto che invece conseguirebbe alla nuova «prescrizione» bolzanina.

di Mauro Parisi

[ItaliaOggi n. 225 del 22.09.2015]