Il Documento di programmazione della vigilanza per il 2023 prevede più controlli, ma anche la possibilità dell’incremento di azioni alternative.
- IN FORZA DEL PNRR E DEL PNS NEL CORSO DELL’ANNO, I RISULTATI DELLE ISPEZIONI DEL LAVORO, DA PARTE DEGLI ENTI COMPETENTI, DOVRANNO ESSERE INCREMENTATI RISPETTO AL 2022 DI CIRCA IL 20%
- IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DELLA VIGILANZA 2023 INDICA I SETTORI IN CUI SI MUOVERANNO PRINCIPALMENTE I FUNZIONARI, ANCHE CON AZIONI DI PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ
- LE DENUNCE CIRCOSTANZIATE DI ILLECITI DI LAVORO SARANNO DEFINITE DAGLI ISPETTORI ANCHE D’UFFICIO, PURE RICORRENDO ALLA CONCILIAZIONE MONOCRATICA, DIFFIDA ACCERTATIVA E DISPOSIZIONE
I numeri di controlli ispettivi, accertamenti e recuperi del 2023 dovranno aumentare notevolmente rispetto agli anni precedenti.
Lo impongono gli obblighi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del connesso Piano Nazionale per la lotta al Sommerso (PNS) adottato dal Ministero del lavoro.
Con il Documento di programmazione alla vigilanza 2023, infatti, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro comunica che “in progressivo adempimento degli obiettivi definiti dal Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso, l’INL prevede di effettuare, a cura del proprio personale e dei militari del Comando Carabinieri tutela lavoro, 75.000 accessi ispettivi, con un incremento di circa il 18% delle ispezioni attivate nel corso del 2022”.
L’azione ispettiva, tuttavia, come gli obiettivi della vigilanza, non sono limitati al solo INL, coinvolgendo altri attori istituzionali (INPS, INAIL e Arma dei carabinieri su tutti), sulle cui forze e numeri è soprattutto destinato a misurarsi il successo degli obiettivi individuati dal piano.
CONSISTENZA DEL PERSONALE ISPETTIVO
Così per il Documento di programmazione della vigilanza per il 2023
Al 31/12/2022 la consistenza del corpo ispettivo coordinato dall’INL risulta composta come di seguito:
- 2.412 ispettori civili dell’INL, dei quali 215 tecnici,
- 884 ispettori dell’INPS,
- 210 ispettori dell’INAIL,
- 477 militari dell’Arma, prevalentemente destinati a funzioni di polizia giudiziaria.
Sono innumerevoli gli ambiti in cui si dovranno cimentare gli ispettori, non tutti prettamente volti alla vigilanza, come per quanto riguarda le attività di prevenzione e promozione della legalità (“al fine di sensibilizzare cittadini italiani e stranieri, imprenditori, parti sociali e associazioni sulla legalità e sicurezza del lavoro”). La vigilanza di iniziativa (ossia, non su denuncia e segnalazione) sarà soprattutto rivolta alla sicurezza sui luoghi di lavoro (con priorità a edilizia, agricoltura, logistica e trasporti), lavoro sommerso (nero e grigio) esternalizzazioni illecite (anche di carattere internazionale), caporalato, diversa qualificazione di lavoro autonomo fittizio e nuovi lavori e piattaforme digitali.
La vigilanza previdenziale sarà “tesa all’incremento delle azioni di contrasto all’evasione e all’elusione contributiva”, soprattutto nel settore manifatturiero, della logistica, del trasporto aereo, della cd. GIG economy, delle grandi aziende, delle cooperative di produzione e servizi, ma pure delle pubbliche amministrazioni, dello spettacolo e dell’editoria.
Quanto alla vigilanza assicurativa, “orientata in modo specifico alla verifica del rischio assicurato nei settori che potenzialmente presentano margini di irregolarità sulla corrispondenza del rischio denunciato con l’attività effettivamente svolta”, essa interesserà, tra gli altri, il settore dei servizi pubblicitari, della fabbricazione di apparecchi di sollevamento e macchinari, della cantieristica navale, delle sale da gioco, del commercio del carburante.
Non solo all’incremento della produttività e dei numeri dei controlli risulta rivolta la Programmazione 2023, ma anche a individuare nuove modalità di conseguimento degli obiettivi ispettivi e degli interessi dei lavoratori.
Per cui, in luogo del diretto accesso ispettivo in azienda, gli uffici di vigilanza potranno, non solo rivolgersi agli istituti alternativi all’ispezione in loco (diffida accertativa, disposizione, conciliazione monocratica), ma anche operare direttamente e d’ufficio le proprie contestazioni, nel caso in cui le denunce dei soggetti interessati siano adeguatamente istruite e provate.
MODI ALTERNATIVI DELLA DEFINIZIONE DELLE ISPEZIONI
Così per il Documento di programmazione della vigilanza per il 2023
Sarà incrementato l’utilizzo degli istituti normativi volti ad una pronta soddisfazione delle richieste di intervento, specie di natura economica, attraverso:
- il ricorso in via prioritaria, per la definizione delle richieste di intervento, alla conciliazione monocratica preventiva (art. 11, comma 1, d.lgs. n. 124/2004) che, ove necessario, potrà essere effettuata anche attraverso strumenti di comunicazione “da remoto”;
- la possibilità di definire le richieste di intervento, che per oggetto e completezza degli elementi forniti dai lavoratori o dalle organizzazioni sindacali, possano risolversi attraverso un’attività istruttoria che non richieda la necessità di effettuare un accesso in azienda;
- la valorizzazione della diffida accertativa per crediti patrimoniali (art. 12, d.lgs. n. 124/2004) e della disposizione (art. 14, d.lgs. n. 124/2004 e art. 10, DPR n. 520/1955), quali strumenti per una rapida ed efficace tutela sostanziale dei diritti dei lavoratori.
di Mauro Parisi